favola dario

Dario e la missione del Villaggio di Natale

Dario aveva sette anni e contava i giorni che lo separavano dal Natale come fossero tesori nascosti.
Non vedeva l’ora che suo fratello Beppe, che studiava all’universitĆ  in una cittĆ  lontana, tornasse a casa.
Ogni sera gli mandava un messaggio:

ā€œHai giĆ  fatto la valigia?ā€
Ma spesso Beppe rispondeva tardi, o non rispondeva affatto. Gli diceva che aveva troppi esami, che forse sarebbe arrivato solo dopo le feste.

CosƬ, Dario si addormentava triste, stringendo tra le mani un cappello di lana rosso che il fratello gli aveva lasciato l’anno prima.

Una notte, però, accadde qualcosa di straordinario.
Un bagliore dorato entrò dalla finestra, seguito da un tintinnio di campanelli.
Sul davanzale apparve un piccolo gnomo con una giacca di velluto blu e un cappello a punta.

— Ā«Sei Dario, vero? Mi chiamo Mirtillo, e vengo dal Villaggio di Babbo Natale! Abbiamo un problema: le lettere dei bambini si sono disperse in una bufera di neve e non possiamo preparare i regali! Solo qualcuno con un cuore puro può aiutarci!Ā»

Dario non ci pensò due volte.
— Ā«Vengo subito!Ā»

In un battito di ciglia, si ritrovò su una slitta volante, diretta verso il Polo Nord.
Il cielo era pieno di stelle e scie luminose, e laggiù, tra le montagne innevate, brillava il Villaggio di Babbo Natale, con case di marzapane e luci che scintillavano come gemme.

Gli elfi correvano avanti e indietro, preoccupati.
— Ā«Senza le lettere, Babbo Natale non saprĆ  cosa portare ai bambini!Ā»

Mirtillo consegnò a Dario una bussola magica:
— Ā«SeguirĆ  la cosa che desideri di più.Ā»

Dario guardò l’ago tremare, poi ruotare piano verso una grotta di ghiaccio lontana.
LƬ, tra i cristalli gelati, trovò un sacco di lettere congelate… e sopra, intrappolata in un blocco di ghiaccio, c’era una lettera scritta con la sua calligrafia:

ā€œCaro Babbo Natale, quest’anno non voglio regali. Vorrei solo che mio fratello tornasse a casa.ā€

Appena Dario la toccò, la lettera si illuminò di una luce calda. Il ghiaccio si sciolse e le lettere presero il volo, tornando al laboratorio degli elfi.

— Ā«Ce l’hai fatta!Ā» gridò Mirtillo. Ā«Ma come hai fatto a trovarle?Ā»
Dario sorrise:
— Ā«Ho solo seguito ciò che mi mancava di più.Ā»

Proprio in quel momento, una voce profonda e gentile risuonò alle sue spalle.
Era Babbo Natale in persona, con un mantello rosso e occhi che brillavano come stelle.
— Ā«Il tuo desiderio ĆØ sincero, Dario. Non c’è regalo più potente dell’amore di un fratello. Torna a casa: qualcuno ti aspetta.Ā»

Un istante dopo, Dario si svegliò nel suo letto. Pensò di aver sognato, ma sul comodino c’era la bussola magica, che ancora brillava.
Scese di corsa in cucina… e trovò Beppe, con la valigia accanto e il cappello di lana in mano.

— Ā«Quest’anno non potevo mancare, fratellino!Ā» disse abbracciandolo forte.

E quando fuori cominciò a nevicare, Dario capì che forse la magia del Natale era davvero passata da lì.

🌟 Morale:

La vera magia del Natale non ĆØ nei regali, ma nei desideri che nascono dal cuore.
Chi ama davvero, anche se lontano, troverĆ  sempre la strada per tornare.