il pupazzo di neve dispettoso

Miky, il pupazzo di neve dispettoso

Nel Villaggio di Babbo Natale, dove la neve scintillava come zucchero e le luci colorate non si spegnevano mai, viveva un pupazzo di neve un po’ particolare.
Si chiamava Miky, aveva una sciarpa rossa troppo lunga, un naso di carota storta e due bottoni che sembravano occhi sempre pronti a ridere. Ma Miky non era un pupazzo qualunque.
Era dispettoso, più dei fiocchi di neve che finiscono sempre dentro gli stivali!

Ogni notte, quando gli elfi tornavano nelle loro casette e le stelle brillavano alte, Miky si animava. Si muoveva silenzioso tra le stradine innevate e iniziava i suoi scherzi preferiti:
nascondeva i campanelli delle renne, sostituiva il fieno con zucchero filato, metteva le babbucce di Babbo Natale nel congelatore e lasciava impronte misteriose sulla neve, facendo credere che fosse passato un orso polare ballerino.

Le renne, però, erano le sue vittime preferite.
Un giorno, Miky legò le loro briglie in un enorme nodo che ci vollero tre elfi per sciogliere. Un’altra volta, mise al posto delle loro carote una fila di bastoncini di liquirizia nera!
Le renne non la presero affatto bene. Cometa, la più orgogliosa, sbuffò:
«Questo Miky deve imparare una lezione. Natale è vicino e noi abbiamo un lavoro importante. Gli scherzi devono finire!»

CosƬ decisero di rivolgersi a Babbo Natale.
Lui ascoltò paziente, accarezzandosi la barba. Poi sorrise.
«Forse Miky fa dispetti perché nessuno gli ha mai dato un compito vero. Sapete, anche i pupazzi di neve vogliono sentirsi utili.»

Le renne si guardarono tra loro perplesse.
«Utili? Miky?» disse Fulmine. «Lui è solo bravo a combinare guai!»
Ā«Appunto,Ā» rispose Babbo Natale con un occhiolino. Ā«E se provassimo a usare quella sua energia… per qualcosa di buono?Ā»

La notte seguente, Miky era pronto per il suo solito giro di marachelle, quando vide Babbo Natale ad aspettarlo davanti alla stalla.
Ā«Ciao, Miky,Ā» disse con voce bonaria. Ā«Ho sentito che ti diverti a fare scherzi… ma scommetto che potresti divertirti ancora di più se mi aiutassi.Ā»

Miky inclinò la testa, curioso.
«Aiutarti? Io?»

«Sì,» rispose Babbo Natale. «Vedi, ogni anno devo testare le renne prima del grande viaggio. Serve qualcuno che sia abbastanza veloce e furbo da metterle alla prova. E nessuno è più bravo di te in questo.»

Gli occhi di Miky si illuminarono come due stelle.
Ā«Vuoi dire che… io potrei far parte della squadra?Ā»

Ā«Esatto,Ā» rispose Babbo Natale ridendo. Ā«Sarai il nostro pupazzo collaudatore ufficiale! Potrai inventare percorsi, prove e scherzi… ma solo per aiutare le renne a migliorare.Ā»

Da quel giorno, Miky divenne un eroe del villaggio.
Preparava piccoli trabocchetti durante gli allenamenti: piste di neve scivolosa, montagne di carote nascoste e persino labirinti di neve. Le renne, grazie ai suoi test, divennero più rapide e agili che mai.
E Miky, invece di combinare guai, regalava risate a tutti.

La notte di Natale, Babbo Natale lo chiamò sulla slitta e gli regalò un cappello nuovo con un campanello dorato.
Ā«Ogni volta che sentirai questo suono,Ā» disse, Ā«ricordati che un po’ di allegria e di fantasia possono rendere il mondo migliore, se usate con il cuore.Ā»

Miky rise, scuotendo il cappello così forte che il campanello tintinnò fino alle stelle.
E da allora, se in una notte d’inverno senti una risata tra i fiocchi di neve… ĆØ lui, Miky, il pupazzo dispettoso che ha imparato quanto può essere dolce fare del bene.

⭐ Morale:
L’allegria ĆØ una magia potente: se la usi con il cuore, può trasformare anche i dispetti in sorrisi e i guai in doni per tutti.