Il segreto degli elfi instancabili
Nel cuore del Polo Nord, dove il vento canta melodie di ghiaccio e le stelle sembrano più vicine che altrove, sorge il Villaggio di Babbo Natale.
Tra le casette colorate e i camini fumanti, centinaia di piccoli elfi lavorano senza sosta, tutto l’anno, per preparare i doni che porteranno la gioia nelle case dei bambini del mondo.
Ogni elfo ha un compito preciso:
C’è Spillo, che si occupa dei giocattoli di legno e conosce il profumo di ogni albero della foresta;
Mirtilla, che dipinge i pupazzi di neve con sorrisi perfetti;
Tappo, che imballa i regali così bene che persino il vento non riesce a scompigliarli.
Ma quell’anno, qualcosa sembrava andare storto.
La produzione dei regali era in ritardo, e la Stella del Natale, che brilla ogni anno sopra il laboratorio per portare energia a tutti, aveva smesso di splendere.
Gli elfi cominciarono a preoccuparsi.
— «Senza la luce della Stella, non riusciremo a finire in tempo!» disse Spillo.
— «E Babbo Natale come farà a partire?» aggiunse Mirtilla con voce tremante.
Fu allora che comparve Lucea, la più giovane degli elfi, con gli occhioni verdi e un cappello troppo grande per la sua testa.
— «Forse la Stella non si è spenta… forse si è solo dimenticata perché deve brillare.»
Gli altri la guardarono perplessi, ma Babbo Natale, che aveva ascoltato tutto, sorrise sotto la barba bianca:
— «Prova a scoprirlo, piccola Lucea. Segui la tua luce interiore.»
Così, con una lanterna e tanto coraggio, la giovane elfa partì nella notte polare. Attraversò distese di neve, montagne di ghiaccio e venti gelidi, finché arrivò sulla Collina del Silenzio, dove la Stella dormiva.
— «Perché non brilli più?» chiese Lucea.
La Stella rispose con voce stanca:
— «Ogni anno vedo milioni di doni, ma non so più per chi splendo. Mi sento inutile.»
Lucea ci pensò un momento, poi sorrise:
— «Tu non brilli per i regali… brilli per i sorrisi che quei regali porteranno. E senza di te, nessun sorriso potrebbe nascere.»
La Stella si illuminò piano, poi sempre più forte, finché la luce tornò a splendere su tutto il Villaggio.
Gli elfi sentirono una nuova energia scorrere nelle mani e nei cuori: ripresero a lavorare più veloci e felici che mai.
La Vigilia di Natale, Babbo Natale guardò Lucea e disse:
— «Hai ricordato a tutti noi che anche il lavoro più piccolo, fatto con amore, può cambiare il mondo.»
E così, ogni anno, mentre gli elfi lavorano sotto le luci danzanti del nord, una piccola stella brilla più forte di tutte: è la Stella di Lucea, simbolo di chi non si arrende mai e crede che la gioia nasca dal donare.
🌟 Morale:
Ogni gesto, anche il più semplice, può portare luce nel mondo se fatto con amore.
Perché non esiste magia più grande di quella che nasce dal lavorare insieme per rendere felici gli altri.


